Come diventare console onorario: studi e possibilità

I consoli onorari possono dare un contributo sostanziale agli aspetti delle singole relazioni bilaterali, soprattutto se il Paese che rappresentano non mantiene la rappresentanza diplomatica nello Stato ospitante.

Generalmente, un console onorario si occupa di:

  • fornire servizi consolari e / o assistenza ai cittadini dello Stato rappresentato;
  • sostenere gli sforzi della comunità locale dello Stato rappresentato;
  • assistere allo sviluppo delle relazioni economiche e commerciali con il Paese o la regione interessati.

Chi è il console onorario?

La nomina a console onorario si basa su un accordo formale tra il governo del Paese rappresentato e il governo ospitante, come indicato nella Convenzione di Vienna sulle relazioni consolari (VCCR).

I consoli onorari non sono diplomatici di carriera dello Stato rappresentato. Di solito, sono impiegati a livello locale per rappresentare il Paese da cui vengono inviati, in città piccole o molto distanti dalle missioni diplomatiche a tempo pieno. Nei posti in un governo straniero ritiene necessaria una qualche forma di rappresentanza, può nominare una persona che finora non ha fatto parte del proprio servizio diplomatico per svolgere il ruolo di console onorario.

Tale console può benissimo combinare il lavoro con le sue attività private (spesso commerciali) e, in alcuni casi, potrebbe non essere nemmeno un cittadino del paese rappresentato. Le nomine dei consoli onorari sono sempre soggette all’approvazione del governo del paese ospitante, tenuto conto delle sue regole e procedure.

Di cosa si occupa un console onorario?

Sebbene i ruoli e le funzioni svolti dai consoli onorari possano variare, essi sono generalmente nominati per fornire servizi consolari e assistenza ai cittadini della patria rappresentata in una specifica area geografica, in particolare nei paesi in cui non vi è alcuna ambasciata.

La protezione e l’assistenza che un console onorario può fornire, è di carattere meramente politico ed amministrativo e non giudiziario, finalizzato alla tutela degli individui per l’incolumità dei loro diritti ed interessi anche contro eventuali vessazioni ad opera delle autorità locali. Gli aiuti possono spaziare dai sussidi finanziari ai rimpatri gratuiti.

Le decisioni sull’istituzione dei consolati onorari sono prese dal Ministro degli affari esteri, tenendo conto dei diversi obiettivi.Tra le funzioni principali dell’attività del console onorario vi sono:

  • Funzioni a carattere politico. Tutte le attività finalizzate a tutelare gli interessi del Paese rappresentato, a livello commerciale e industriale, per mezzo di azioni di vigilanza, osservazione ed informazione. In questi casi, il console onorario è tenuto ad informare costantemente il Governo estero mediante atti, registri e relazioni annuali.
  • Funzioni a carattere giurisdizionale. Il console onorario può svolgere un’attività giudiziaria in delega oppure tramite attribuzione propria, per esempio nel rilascio di certificati di buona condotta, stati di famiglia, dichiarazioni di affidavit e simili, per finire con una particolare giurisdizione a carattere volontario in base alla quale il console può occuparsi della tutela dei minori, di provvedimenti per l’eventuale infermità mentale di un residente, la conciliazione di liti e controversie.
  • Funzioni di pubblico ufficio. Tra le attività del console onorario rientrano anche le funzioni di pubblico ufficio, come ad esempio la leva qualora in patria sussista l’obbligo di leva militare, rilascio di passaporti, istruzione pubblica, tutela degli operai; funzioni in materia di marina mercantile come il commercio marittimo, la navigazione o naufragi, per chiudere con le funzioni di assistenza e protezione.
  • Funzioni di promozione culturale. Il console onorario può promuovere le più disparate iniziative nell’ambito della cultura, dell’arte, dello sport e della beneficenza, che possano mantenere vivo negli individui stranieri il sentimento di nazionalità o tenere alto il prestigio del loro Paese.

Inoltre, il console onorario può anche tenere un registro dei nazionali residenti della regione, utile per il riconoscimento immediato dell’iscritto in quanto cittadino e beneficiario della protezione consolare. Si tratta di un aspetto importante nei Paesi orientali, in cui esistono ancora consolati con giurisdizione che sottraggono quindi i nazionali alla giurisdizione locale.

Come si diventa console onorario?

Come quella dell’ambasciatore, la figura del console onorario viene eletta direttamente dallo Stato, che seleziona un uomo o una donna in grado di rappresentarlo in un Paese estero.

Dal momento che al console onorario spettano privilegi, garanzie e immunità, oltre alla rappresentanza ufficiale dello Stato da cui è stato inviato, deve soddisfare dei requisiti piuttosto rigidi, tra i quali l’età, l’attività professionale, il censo, la notorietà, le onorificenze, la consistenza patrimoniale, possa avere o aver avuto rapporti professionali, commerciali, culturali con lo Stato di designazione. Tra i requisiti base richiesti ad un console onorario vi sono:

  • L’assenza di carichi pendenti, soprattutto con il Fisco.
  • La cittadinanza italiana.
  • Conoscenze specifiche all’interno del paese dove si intende candidare la propria proposta (ad esempio esperienze professionali sul territorio).

Per svolgere questa professione, non esiste un percorso stabilito o un concorso cui poter partecipare, tanto meno la possibilità di presentare una candidatura personale.

L’istituzione di un nuovo consolato onorario italiano all’estero prevede un preciso iter diplomatico, in cui la Missione Diplomatica sceglie di presentare una richiesta al Ministero degli Esteri, inviando tutta la documentazione necessaria. In caso di esito positivo la conferma della disponibilità alla nomina di console onorario sarà inviata tramite posta, sotto tempistiche di attesa particolarmente lunghe.

Una volta accettata la nomina, il Ministro degli Affari Esteri dello Stato “di invio”, dota il console delle cosiddette lettere patenti, con le quali si richiede allo Stato nel quale si vuole istituire la nuova sede consolare di ammettere il Console al libero esercizio delle sue funzioni. A questo punto, spetta al Ministero degli Esteri dello Stato ospitante verificare l’esistenza di eventuali incompatibilità tra il cittadino italiano e gli eventuali interessi dello Stato, portando avanti una serie di indagini anche molto approfondite.

Solo dopo aver acquisito il benestare delle Autorità competenti, il console onorario viene ufficialmente riconosciuto e messo nelle condizioni per adempiere ai suoi doveri.

Entrambi gli Stati possono porre fine all’attività del console onorario, a causa della guerra o per l’avanzare dell’età del console. Le sue funzioni possono dunque essere cedute: normalmente lo Stato ospitate si fida del parere del vecchio console nella scelta del nuovo (che, anche se non sancito dalla carta, spesso di fatto si eredita di padre in figlio), tuttavia anche quest’ultimo sarà sottoposto al controllo da parte delle Autorità estere, e non potrà esercitare fino all’approvazione della nomina.

Quali studi intraprendere per diventare console onorario?

Il console onorario è dunque una persona che per le sue qualità viene scelta per rappresentare uno Stato all’estero. Come già detto, non esiste un percorso specifico per poter svolgere questa professione: bisogna rispettare certi parametri e avere alcuni meriti.

Certo è che una solida preparazione universitaria nel capo della giurisprudenza, delle relazioni internazionali e delle scienze politiche, può spianare la strada alla carriera nell’ambito dello sviluppo economico e sociale. In particolare, per gli studenti pugliesi, è stato attivato uno specifico corso di studi in scienze politiche a Bari, articolato in triennale e magistrale, finalizzato a formare specialisti in grado di analizzare criticamente i sistemi politici.

Non basta però avere un’ottima preparazione universitaria e post universitaria, ma bisogna avere specifiche competenze tecniche, umane e linguistiche. Disponibilità a trasferirsi in contesti nazionali e culturali molto diversi da quelli di nascita e comprendere la gestione delle relazioni internazionali, sono solo alcuni dei requisiti essenziali per poter intraprendere una carriera diplomatica nell’ambito del consolato.


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