Come diventare giudice tributario: studi e possibilità

Vuoi sapere come diventare giudice tributario?

Si tratta di prendere una decisione importante, ma del resto anche di uno dei lavori più richiesti e autorevoli che esistano. Ad ogni modo, abbiamo una buona notizia per te: in questo momento ti trovi nel posto giusto.

In questo articolo, infatti, approfondiremo proprio quali sono gli studi attinenti utili a perseguire un percorso indirizzato verso questo tipo di carriere e quali sono le possibilità offerte dallo svolgere una professione in questo ambito che va dalle giustizia tributaria al concorso magistratura.

Se ti interessa saperne di più, non perderti i prossimi paragrafi di questa vera e propria guida su come diventare giudice tributario.

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Dalle competenze al concorso Giustizia tributaria: cosa devi sapere

All’interno di questa pagina, andremo dunque a sviscerare tutti gli aspetti utili su come diventare giudice tributario. Senza tralasciare di chiarire di cosa si occupa, questa importante figura giuridica, quali competenze deve avere e come acquisirle. Buona lettura.

Chi è il giudice tributario

Per comprendere fino in fondo come diventare giudice tributario, è necessario partire dalle basi. Ovvero: chi è e cosa fa?

Cerchiamo di rispondere a questa domanda prendendo a riferimento la definizione di Giustizia Tributaria fornita da Wikipedia, che cita a sua volta delle autorevoli fonti del settore.

«Col termine giustizia tributaria si fa riferimento all’insieme di mezzi che l’ordinamento giuridico predispone a tutela delle situazioni giuridiche dei soggetti nei confronti delle pubbliche amministrazioni impositrici di prestazioni tributarie.

La giustizia tributaria può essere considerata un particolare settore della giustizia amministrativa. Come avviene per questa, la tutela delle situazioni giuridiche nei confronti della pubblica amministrazione può essere demandata ad un organo della stessa pubblica amministrazione, adito dal soggetto leso mediante un ricorso amministrativo, oppure ad un giudice investito della controversia a seguito dell’esercizio di un’azione da parte del soggetto leso».

Nel dettaglio, le Commissioni Tributarie si occupano dei ricorsi di tutti i contribuenti che ritengono infondate le richieste dell’amministrazione finanziaria e di altri enti impositori.

Queste si dividono in:

  1. Commissioni Tributarie Provinciali, che sono competenti per le controversie proposte nei confronti degli Uffici delle Entrate o del territorio del Ministero dell’Economia e delle Finanze, ovvero degli enti locali ovvero dei concessionari del servizio di riscossione che hanno sede nella loro circoscrizione;
  2. Commissioni Tributarie Regionali, che sono competenti per le impugnazioni avverso le decisioni delle Commissioni Tributarie Provinciali, che hanno sede nella loro circoscrizione.

Ed eccoci al Giudice Tributario. Egli risolve in via incidentale ogni questione da cui dipende la decisione delle controversie rientranti nella propria giurisdizione, fatta eccezione per le questioni in materia di querela di falso e sullo stato o la capacità delle persone, diversa dalla capacità di stare in giudizio.

Concorso giudice tributario e graduatorie

concorso giustiziaA questo punto ti starai probabilmente chiedendo: come diventare giudice tributario concretamente?

Per rimanere sempre aggiornato sui bandi in merito, puoi seguire il portale del Consiglio di Presidenza della Giustizia Tributaria nella sua sezione concorsi.

Tutti i bandi e le graduatorie più importanti sono passano da lì, dal concorso giudici tributari 960 posti del 2011 al concorso giudice tributario 2018 per posti vacanti.

Altre info possono essere ricercate all’interno di veri e propri concorso giudice tributario forum come Minintero.net.

Consiglio Presidenza Giustizia Tributaria: di cosa si occupa

Il Consiglio di Presidenza della Giustizia Tributaria si occupa di adottare tutti i provvedimenti relativi ai componenti delle commissioni tributarie.

Le sue attribuzioni vengono elencate all’interno del D. Lvo n.545/1992, per l’esattezza nell’art. 24, comma 1. ecco i punti salienti:

  1. Verifica i titoli di ammissione dei propri componenti e decide sui reclami attinenti alle elezioni;
  2. Disciplina con regolamento interno il proprio funzionamento;
  3. Delibera sulle nomine e su ogni altro provvedimento riguardante i componenti delle commissioni tributarie;
  4. Formula al Ministro delle finanze proposte per l’adeguamento e l’ammodernamento delle strutture e dei servizi, sentiti i presidenti delle commissioni;
  5. Predispone elementi per la redazione della relazione del Ministro delle finanze di cui all’art. 29, comma 2, anche in ordine alla produttività comparata delle commissioni;
  6. Stabilisce i criteri di massima per la formazione delle sezioni e dei collegi giudicanti;
  7. Stabilisce i criteri di massima per la ripartizione dei ricorsi nell’ambito delle commissioni tributarie divise in sezioni;
  8. Promuove iniziative intese a perfezionare la formazione e l’aggiornamento professionale dei giudici tributari;
  9. Esprime parere sugli schemi di regolamento e di convenzioni previsti dal presente decreto o che comunque riguardano il funzionamento delle commissioni tributarie;
  10. Esprime parere sulla ripartizione fra le commissioni tributarie dei fondi stanziati nel bilancio del Ministero delle finanze per le spese di loro funzionamento;
  11. Dispone, in caso di necessità, l’applicazione di componenti presso altra commissione tributaria o sezione staccata, rientrante nello stesso ambito regionale, per la durata massima di un anno;
  12. Esprime parere sul decreto di cui all’articolo 13, comma 1;
  13. Delibera su ogni altra materia ad esso attribuita dalla legge.

Inoltre vigila sul funzionamento dell’attività giurisdizionale delle commissioni tributarie, avendo facoltà di disporre anche eventuali ispezioni nei confronti del personale giudicante, affidandone l’incarico ad uno dei suoi componenti.

Giudice tributario: stipendio

La corte d’appello di milano, in una sentenza del 2016 ha stabilito che il vero parametro di riferimento per stabilire la retribuzione non è una sterile discettazione se il compenso sia o meno indennitario e corrispettivo, ma quello generale della posizione giuridica sostanziale dedotta in giudizio.

Sussiste quindi il diritto dei giudici appartenenti alle sezioni distaccate della commissione centrale di percepire il compenso fisso giudice tributario.

Cosa studiare per diventare giudice tributario

Eccoci giunti all’ultimo paragrafo della nostra guida su come diventare Giudice Tributario. Ovvero quello dedicato al miglior percorso di studi consigliato per acquisire le competenze e i titoli necessari.

Per quanto riguarda i corsi di laurea, certamente le basi e le ossa per diventare giudice tributario, non possono che provenire da Giurisprudenza. Il corso quinquennale che da sempre da accesso alle diverse posizioni professionali nell’ambito del Diritto. E in questo settore Unicusano rappresentante certamente un’eccellenza.

Per quanto riguarda le specializzazioni post-laurea e i master, hai veramente l’imbarazzo della scelta. Ecco alcuni corsi che potrebbero fare al caso tuo:

  1. Master I Livello in Amministrazione giudiziaria di aziende e beni sequestrati e confiscati;
  2. Master I Livello in Diritto amministrativo;
  3. Corso di perfezionamento e aggiornamento professionale in Esperto paghe e contributi;
  4. Master I Livello in Curatore fallimentare.

E con questo è veramente tutto. Si conclude qui la nostra guida su come diventare Giudice Tributario.


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